
Martedì 31 marzo 2026, ore 10
Dagli 11 anni – Scuola Secondaria di Primo grado
Luna e Gnac Teatro
“Non correre. Non gridare. Non volere.
Copri le gambe, stai composta, piantala di sognare, perché nella vita ci sono sogni che non puoi sognare.”
Alfonsina Morini Strada è figlia di contadini e di un tempo che non ha scelto, i primi del ‘900. Un tempo in cui il ciclismo è per impavidi eroi. Sono forti, sono gagliardi. E sono tutti maschi.
Alfonsina è una bambina di dieci anni quando si innamora della bicicletta.
È una ragazzina quando si allena di nascosto con la vecchia bici del padre.
È una donna quando diventa una ciclista, una campionessa, una vera sportiva.
Ma soprattutto, Alfonsina è uno SCANDALO. Perché vive nell’Italia di cento anni fa. L’Italia del fascismo, l’Italia del pensiero maschilista, l’Italia in cui le donne non votano.
In questa Italia Alfonsina si inventa e si costruisce il proprio destino, scardinando preconcetti e convenzioni e partecipando – unica donna nella storia – al Giro d’Italia, nel 1924.
Quella di Alfonsina è una storia VERA e straordinaria.
E’ strana la storia di questa donna. Perché è la storia di una sconosciuta, di una donna dimenticata dalla storia, eppure è una vita incredibile, successa cento anni fa. Quando le donne non potevano scegliere marito, professione, destino… e nemmeno gli abiti da indossare. Quando le donne non potevano studiare, frequentare l’università, votare, andare al bar o a teatro. Alfonsina rompe le convenzioni, per misurarsi con un mondo tutto maschile, perché il ciclismo è uno sport di forza e fatica. Inforcare una bicicletta, pedalare con le gambe nude, indossare una maglietta… oggi sono la normalità, ma nel primo ‘900 erano uno scandalo, soprattutto in piena ascesa fascista.
Credits foto: Camilla Canalini
Biglietti
Intero: € 8
Ridotto: DVA € 6
Informazioni
Tel: 02.35005514

Martedì 31 marzo 2026, ore 10
Dagli 11 anni – Scuola Secondaria di Primo grado
Luna e Gnac Teatro
“Non correre. Non gridare. Non volere.
Copri le gambe, stai composta, piantala di sognare, perché nella vita ci sono sogni che non puoi sognare.”
Alfonsina Morini Strada è figlia di contadini e di un tempo che non ha scelto, i primi del ‘900. Un tempo in cui il ciclismo è per impavidi eroi. Sono forti, sono gagliardi. E sono tutti maschi.
Alfonsina è una bambina di dieci anni quando si innamora della bicicletta.
È una ragazzina quando si allena di nascosto con la vecchia bici del padre.
È una donna quando diventa una ciclista, una campionessa, una vera sportiva.
Ma soprattutto, Alfonsina è uno SCANDALO. Perché vive nell’Italia di cento anni fa. L’Italia del fascismo, l’Italia del pensiero maschilista, l’Italia in cui le donne non votano.
In questa Italia Alfonsina si inventa e si costruisce il proprio destino, scardinando preconcetti e convenzioni e partecipando – unica donna nella storia – al Giro d’Italia, nel 1924.
Quella di Alfonsina è una storia VERA e straordinaria.
E’ strana la storia di questa donna. Perché è la storia di una sconosciuta, di una donna dimenticata dalla storia, eppure è una vita incredibile, successa cento anni fa. Quando le donne non potevano scegliere marito, professione, destino… e nemmeno gli abiti da indossare. Quando le donne non potevano studiare, frequentare l’università, votare, andare al bar o a teatro. Alfonsina rompe le convenzioni, per misurarsi con un mondo tutto maschile, perché il ciclismo è uno sport di forza e fatica. Inforcare una bicicletta, pedalare con le gambe nude, indossare una maglietta… oggi sono la normalità, ma nel primo ‘900 erano uno scandalo, soprattutto in piena ascesa fascista.
Dagli 11 anni – Scuola Secondaria di Primo grado
Luna e Gnac Teatro
“Non correre. Non gridare. Non volere.
Copri le gambe, stai composta, piantala di sognare, perché nella vita ci sono sogni che non puoi sognare.”
Alfonsina Morini Strada è figlia di contadini e di un tempo che non ha scelto, i primi del ‘900. Un tempo in cui il ciclismo è per impavidi eroi. Sono forti, sono gagliardi. E sono tutti maschi.
Alfonsina è una bambina di dieci anni quando si innamora della bicicletta.
È una ragazzina quando si allena di nascosto con la vecchia bici del padre.
È una donna quando diventa una ciclista, una campionessa, una vera sportiva.
Ma soprattutto, Alfonsina è uno SCANDALO. Perché vive nell’Italia di cento anni fa. L’Italia del fascismo, l’Italia del pensiero maschilista, l’Italia in cui le donne non votano.
In questa Italia Alfonsina si inventa e si costruisce il proprio destino, scardinando preconcetti e convenzioni e partecipando – unica donna nella storia – al Giro d’Italia, nel 1924.
Quella di Alfonsina è una storia VERA e straordinaria.
E’ strana la storia di questa donna. Perché è la storia di una sconosciuta, di una donna dimenticata dalla storia, eppure è una vita incredibile, successa cento anni fa. Quando le donne non potevano scegliere marito, professione, destino… e nemmeno gli abiti da indossare. Quando le donne non potevano studiare, frequentare l’università, votare, andare al bar o a teatro. Alfonsina rompe le convenzioni, per misurarsi con un mondo tutto maschile, perché il ciclismo è uno sport di forza e fatica. Inforcare una bicicletta, pedalare con le gambe nude, indossare una maglietta… oggi sono la normalità, ma nel primo ‘900 erano uno scandalo, soprattutto in piena ascesa fascista.
Credits foto: Camilla Canalini
Biglietti
Intero: € 8
Ridotto: DVA € 6
Informazioni
Tel: 02.35005514
