
Venerdì 18 ottobre 2025, ore 21
Regia Paola Manfredi
Drammaturgia Loredana Troschel
Con Enzo Biscardi, Marco Bossi, Giorgio Branca, Loredana Troschel, Dario Villa
Scene Salvatore Manzella
Un anziano operaio convive con i suoi ricordi, che si presentano a lui come i fantasmi dei suoi vecchi compagni di fabbrica. Suo nipote, laureato ma costretto a lavorare come “rider” per poter sbarcare illunario, è preoccupato per lui. I due discutono: è un dialogo difficile tra due generazioni lontane, sul finire di un’epoca..
Lo spettacolo “I fiori nella ghisa” ha visto la luce nel lontano 2009. Nella sua versione originale lo spettacolo raccontava la parabola della Ceruti di Bollate, da fabbrica produttrice di macchine utensili apprezzate in tutto il mondo a vittima del mercato: la cassa integrazione del ’65, le lotte sindacali, la decisione della Montedison di liquidare la fabbrica, l’occupazione del ’75, la crisi e la definitiva chiusura. Oggi viviamo in un’epoca di cambiamenti organizzativi e di trasformazione dei processi produttivi, un’epoca che vede nascere nuovi lavori, grazie al diffondersi pervasivo delle nuove tecnologie. Assistiamo al formarsi di nuovi modelli di business e alla nascita di nuove professioni che richiedono l’acquisizione di competenze specifiche. I processi produttivi si servono sempre più dell’automazione integrata e di forme di remote working, sia nel settore dei servizi sia in quello manifatturiero. La presenza fisica all’interno delle fabbriche sembra essere destinata a ridursi grazie alla possibilità di controllare le varie fasi del ciclo produttivo anche a distanza. Alla luce di queste recenti trasformazioni, “I fiori nella ghisa” è stato riscritto e riallestito tenendo conto del passaggio epocale rappresentato dall’affermarsi del cosiddetto lavoro 4.0, in cui la figura dell’operaio semplice, poco qualificato e addetto ad operazioni meccaniche e ripetitive, è destinata a scomparire per lasciare gradualmente spazio a operai ad alta qualificazione capaci di padroneggiare tecnologie e sistemi complessi.
Biglietti
Intero: INGRESSO GRATUITO, fino ad esaurimento posti
Ridotto: /
Informazioni
Tel: 02.35005575
LABOLLA BISTROT
Nelle serate di programmazione, a partire dalle 19.30, è aperto LaBolla Bistrot, dove gustare un’apericena, un dolce o semplicemente un caffè prima dello spettacolo.
Il Bistrot è gestito dalla Cooperativa Sociale Arca di Noè.

Venerdì 18 ottobre 2025, ore 21
Regia Paola Manfredi
Drammaturgia Loredana Troschel
Con Enzo Biscardi, Marco Bossi, Giorgio Branca, Loredana Troschel, Dario Villa
Scene Salvatore Manzella
Un anziano operaio convive con i suoi ricordi, che si presentano a lui come i fantasmi dei suoi vecchi compagni di fabbrica. Suo nipote, laureato ma costretto a lavorare come “rider” per poter sbarcare illunario, è preoccupato per lui. I due discutono: è un dialogo difficile tra due generazioni lontane, sul finire di un’epoca..
Lo spettacolo “I fiori nella ghisa” ha visto la luce nel lontano 2009. Nella sua versione originale lo spettacolo raccontava la parabola della Ceruti di Bollate, da fabbrica produttrice di macchine utensili apprezzate in tutto il mondo a vittima del mercato: la cassa integrazione del ’65, le lotte sindacali, la decisione della Montedison di liquidare la fabbrica, l’occupazione del ’75, la crisi e la definitiva chiusura. Oggi viviamo in un’epoca di cambiamenti organizzativi e di trasformazione dei processi produttivi, un’epoca che vede nascere nuovi lavori, grazie al diffondersi pervasivo delle nuove tecnologie. Assistiamo al formarsi di nuovi modelli di business e alla nascita di nuove professioni che richiedono l’acquisizione di competenze specifiche. I processi produttivi si servono sempre più dell’automazione integrata e di forme di remote working, sia nel settore dei servizi sia in quello manifatturiero. La presenza fisica all’interno delle fabbriche sembra essere destinata a ridursi grazie alla possibilità di controllare le varie fasi del ciclo produttivo anche a distanza. Alla luce di queste recenti trasformazioni, “I fiori nella ghisa” è stato riscritto e riallestito tenendo conto del passaggio epocale rappresentato dall’affermarsi del cosiddetto lavoro 4.0, in cui la figura dell’operaio semplice, poco qualificato e addetto ad operazioni meccaniche e ripetitive, è destinata a scomparire per lasciare gradualmente spazio a operai ad alta qualificazione capaci di padroneggiare tecnologie e sistemi complessi.
Regia Paola Manfredi
Drammaturgia Loredana Troschel
Con Enzo Biscardi, Marco Bossi, Giorgio Branca, Loredana Troschel, Dario Villa
Scene Salvatore Manzella
Un anziano operaio convive con i suoi ricordi, che si presentano a lui come i fantasmi dei suoi vecchi compagni di fabbrica. Suo nipote, laureato ma costretto a lavorare come “rider” per poter sbarcare illunario, è preoccupato per lui. I due discutono: è un dialogo difficile tra due generazioni lontane, sul finire di un’epoca..
Lo spettacolo “I fiori nella ghisa” ha visto la luce nel lontano 2009. Nella sua versione originale lo spettacolo raccontava la parabola della Ceruti di Bollate, da fabbrica produttrice di macchine utensili apprezzate in tutto il mondo a vittima del mercato: la cassa integrazione del ’65, le lotte sindacali, la decisione della Montedison di liquidare la fabbrica, l’occupazione del ’75, la crisi e la definitiva chiusura. Oggi viviamo in un’epoca di cambiamenti organizzativi e di trasformazione dei processi produttivi, un’epoca che vede nascere nuovi lavori, grazie al diffondersi pervasivo delle nuove tecnologie. Assistiamo al formarsi di nuovi modelli di business e alla nascita di nuove professioni che richiedono l’acquisizione di competenze specifiche. I processi produttivi si servono sempre più dell’automazione integrata e di forme di remote working, sia nel settore dei servizi sia in quello manifatturiero. La presenza fisica all’interno delle fabbriche sembra essere destinata a ridursi grazie alla possibilità di controllare le varie fasi del ciclo produttivo anche a distanza. Alla luce di queste recenti trasformazioni, “I fiori nella ghisa” è stato riscritto e riallestito tenendo conto del passaggio epocale rappresentato dall’affermarsi del cosiddetto lavoro 4.0, in cui la figura dell’operaio semplice, poco qualificato e addetto ad operazioni meccaniche e ripetitive, è destinata a scomparire per lasciare gradualmente spazio a operai ad alta qualificazione capaci di padroneggiare tecnologie e sistemi complessi.
Biglietti
Intero: INGRESSO GRATUITO, fino ad esaurimento posti
Ridotto: /
LABOLLA BISTROT
Nelle serate di programmazione, a partire dalle 19.30, è aperto LaBolla Bistrot, dove gustare un’apericena, un dolce o semplicemente un caffè prima dello spettacolo.
Il Bistrot è gestito dalla Cooperativa Sociale Arca di Noè.