Voce narrante Nadia Del Frate
chitarra Enzo Carbonello
sax Cleo Tucci
basso Andrea Ponzinibbi
batteria Roberto Botturi
hammond Giancarlo Iacono
voce femminile Giulia Iacono
voce maschile e tromba Marco Guerzoni
In occasione della Festa della Biblioteca 2024, LaBolla Teatro ospiterà sei musicisti, due cantanti e un’attrice in scena.
Si parte dalla Louisiana alla fine dell’800, gli africani vengono sbarcati come merce deperibile sulle coste orientali d’America, segnando un dramma epocale ma, al contempo, l’origine di una imminente rivoluzione culturale. Da qui comincia il racconto dei cento anni della musica, nel corso dei quali il Blues, la mamma di tutti i generi musicali moderni, si evolve in Jazz, Rock, Funky, Rythm’n’Blues e dunque anche la musica Dance e tutto il Pop, ovvero tutto ciò che oggi si ascolta o si balla.
Il filo narrativo, arricchito da gustosi aneddoti, racconta la storia della musica moderna svelando i meccanismi della sua evoluzione e contemporaneamente la storia ed evoluzione degli strumenti musicali necessari a suonarla. Nello stesso tempo, il Blues stesso, come genere a sé, ha proseguito la sua esistenza rafforzandosi e continuando a sedurre ogni generazione di appassionati.
Dall’Africa ai campi di cotone, dai locali di Chicago degli anni Trenta fino all’Europa del dopoguerra, il percorso si snoda assieme alla narrazione tra suoni lievi o grandiosi in un percorso filologico culturale semplificato, accattivante, ricco di storie poetiche, divertenti o drammatiche. Perché il blues non è solo un insieme di ritmo, intervalli e armonie, ma uno sguardo sul mondo, un’attitudine di vita.
Nel concerto si contano una ventina di brani selezionati partendo dai suoni delle origini fino all’epoca del Funky e del Boogie, da Robert Johnson a Jimmi Hendrix, da Billie Holiday al Blues bianco elettrico contemporaneo di Stevie Ray Vaughan, da Eric Clapton a Janis Joplin da Amy Winehouse fino alla contaminazione con il rock che dal Blues ha attinto a piene mani, con un omaggio ai Pink Floyd, nati come band di Rythm’n’Blues e diventati uno dei tanti punti di arrivo verso la successiva
rivoluzione musicale. Questo è Blues Notes: un intreccio di musica e parole con l’impatto sonoro e l’esecuzione di un concerto ricco di assoli di chitarra, di sax struggenti, di ritmi che portano a ballare, uniti a una narrazione evocativa che divertono o commuovono. Attraverso la poesia provocano stati d’animo avvolgenti, soffusi, fumosi e poderosi.
“Non era proprio una canzone.. era quasi una preghiera”
Blues Notes nasce da un’intuizione avvenuta in sala prove quando la cantante tradusse il testo di “Damn your eyes” di Etta James, ancora oggi cuore dello spettacolo. L’esecuzione del brano dopo la spiegazione fu di un’intensità mai provata. Da lì l’idea di raccontare i testi di queste canzoni. Tutto questo venne raccontato ad una amica attrice, Nadia venuta ad ascoltarli decise di aggiungersi alla band come ottavo strumento musicale, fatto di parole. Nadia e Roberto hanno iniziato a scrivere, gli altri musicisti hanno scelto brani e inventato arrangiamenti finché lo spettacolo è diventato quello che ancora oggi non si stancano di fare.
Foto ©Pasquale Ricci
Voce narrante Nadia Del Frate
chitarra Enzo Carbonello
sax Cleo Tucci
basso Andrea Ponzinibbi
batteria Roberto Botturi
hammond Giancarlo Iacono
voce femminile Giulia Iacono
voce maschile e tromba Marco Guerzoni
In occasione della Festa della Biblioteca 2024, LaBolla Teatro ospiterà sei musicisti, due cantanti e un’attrice in scena.
Si parte dalla Louisiana alla fine dell’800, gli africani vengono sbarcati come merce deperibile sulle coste orientali d’America, segnando un dramma epocale ma, al contempo, l’origine di una imminente rivoluzione culturale. Da qui comincia il racconto dei cento anni della musica, nel corso dei quali il Blues, la mamma di tutti i generi musicali moderni, si evolve in Jazz, Rock, Funky, Rythm’n’Blues e dunque anche la musica Dance e tutto il Pop, ovvero tutto ciò che oggi si ascolta o si balla.
Il filo narrativo, arricchito da gustosi aneddoti, racconta la storia della musica moderna svelando i meccanismi della sua evoluzione e contemporaneamente la storia ed evoluzione degli strumenti musicali necessari a suonarla. Nello stesso tempo, il Blues stesso, come genere a sé, ha proseguito la sua esistenza rafforzandosi e continuando a sedurre ogni generazione di appassionati.
Dall’Africa ai campi di cotone, dai locali di Chicago degli anni Trenta fino all’Europa del dopoguerra, il percorso si snoda assieme alla narrazione tra suoni lievi o grandiosi in un percorso filologico culturale semplificato, accattivante, ricco di storie poetiche, divertenti o drammatiche. Perché il blues non è solo un insieme di ritmo, intervalli e armonie, ma uno sguardo sul mondo, un’attitudine di vita.
Nel concerto si contano una ventina di brani selezionati partendo dai suoni delle origini fino all’epoca del Funky e del Boogie, da Robert Johnson a Jimmi Hendrix, da Billie Holiday al Blues bianco elettrico contemporaneo di Stevie Ray Vaughan, da Eric Clapton a Janis Joplin da Amy Winehouse fino alla contaminazione con il rock che dal Blues ha attinto a piene mani, con un omaggio ai Pink Floyd, nati come band di Rythm’n’Blues e diventati uno dei tanti punti di arrivo verso la successiva
rivoluzione musicale. Questo è Blues Notes: un intreccio di musica e parole con l’impatto sonoro e l’esecuzione di un concerto ricco di assoli di chitarra, di sax struggenti, di ritmi che portano a ballare, uniti a una narrazione evocativa che divertono o commuovono. Attraverso la poesia provocano stati d’animo avvolgenti, soffusi, fumosi e poderosi.
“Non era proprio una canzone.. era quasi una preghiera”
Blues Notes nasce da un’intuizione avvenuta in sala prove quando la cantante tradusse il testo di “Damn your eyes” di Etta James, ancora oggi cuore dello spettacolo. L’esecuzione del brano dopo la spiegazione fu di un’intensità mai provata. Da lì l’idea di raccontare i testi di queste canzoni. Tutto questo venne raccontato ad una amica attrice, Nadia venuta ad ascoltarli decise di aggiungersi alla band come ottavo strumento musicale, fatto di parole. Nadia e Roberto hanno iniziato a scrivere, gli altri musicisti hanno scelto brani e inventato arrangiamenti finché lo spettacolo è diventato quello che ancora oggi non si stancano di fare.
Foto ©Pasquale Ricci